STRATEGIE

Apple e Netflix, guerra aperta alle major di Hollywood

Cupertino punta a creare una divisione ad hoc per lo sviluppo di contenuti originali. Il numero uno del video streaming chiude il contratto di distribuzine con Epix e potenzia gli investimenti nelle produzioni

01 Set 2015

Patrizia Licata

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Addio vecchia Hollywood, ora film e serie tv le producono i big del web. Sia Apple che Netflix stanno affilando le armi per la battaglia contro le major sttdiando stargie ad hoc per lo sviluppo e produzione di contenuti. Cupertino starebbe valutando lo sbarco nel mondo della programmazione video originale, sulla scia di Amazon e Netflix. Secondo quanto scrive Variety, Cupertino avrebbe tenuto nelle scorse settimane discussioni (preliminari) con dirigenti di Hollywood manifestando interesse a produrre contenuti di intrattenimento. La divisione di Apple che sta “sondando il terreno” per un eventuale ingresso nella produzione originale di contenuti video fa capo a Eddy Cue, uomo di punta della Mela per tutto quel che riguarda i contenuti, dai negoziati per i programmi di Apple Tv ai rapporti con artisti e creativi.

Apple non ha per ora commentato le indiscrezioni e Variety chiarisce che l’interesse di Cupertino viene descritto in modo diverso dalle diverse fonti. Qualcuno parla di una spinta molto decisa, con l’obiettivo di creare delle vere divisioni dedicate a sviluppo e produzione di contenuti per sfornare video da mandare in streaming in diretta concorrenza con Netflix. Apple starebbe anche cercando nuovi manager e sarebbe pronta a partire con la nuova attività il prossimo anno – che si tratti di serie Tv, film o entrambi non è ancora chiaro.

Per altre fonti, quello di Apple con la produzione originale è per ora solo un “flirt”, anche se l’infatuazione è forte: nei mesi scorsi la Mela avrebbe cercato di assicurarsi gli ex conduttori di Top Gear, popolare programma della Bbc dedicato alle auto, una gara vinta però poi da Amazon.

La battaglia si gioca tutta sul terreno dei programmi via streaming, sistema che Apple sta già sperimentando col lancio di Apple Music. L’eventuale ingresso della Mela nella produzione di contenuti avrebbe un impatto notevole, creando un nuovo potente competitor sia per aziende di Internet come Netflix, Amazon e Hulu sia per i produttori tradizionali di Hollywood. Apple sarebbe però un concorrente sui generis: è capace di sottrarre utenti alla pay-Tv, già alle prese col calo di audience, ma potrebbe anche diventare un nuovo compratore di peso per i contenuti di studios esistenti, dando nuovo impulso all’industria della produzione originale.

Dal punto di vista di Apple, cominciare a produrre propri contenuti è una novità ma non comporterebbe alcuno scossone nelle strategie aziendali, conclude Variety. Finanziare contenuti esclusivi è un importante cambio di passo per competere meglio con Amazon, Google e Facebook e altri colossi dell’hitech, consolidandosi come ecosistema su cui gli utenti passano la maggior parte del loro tempo; tuttavia gli investimenti necessari per questo spostamento di strategia non sono che spiccioli nel forziere della Mela, che siede su un tesoro di 200 miliardi di dollari cash.

Nel futuro di Netflix ci sono sempre meno film di cassetta e più programmi originali nel futuro. La società ha deciso nei giorni scorsi di non rinnovare il suo contratto con Epix, rete del cavo e del satellite che distribuisce alcuni dei film di maggior successo, e di concentrare invece i suoi investimenti nella produzione di propri contenuti. La risposta del concorrente Hulu non si è fatta attendere: la piattaforma rivale si è inserita siglando un contratto di distribuzione con la stessa Epix appena abbandonata da Netflix.

Lo scopo di Netflix è produrre i suoi programmi, serie Tv e film, proprio come un canale televisivo vecchia maniera ma che usa tecnologie nuove e ha un bacino di utenza globale. Nell’annunciare la chiusura del contratto con Epix, Netflix ha ricordato che sta lavorando sui propri film originali con nomi di spicco come Idris Elba, Adam Sandler, Sofia Coppola e Judd Apatow. Ted Sarandos, head of content di Netflix, ha detto che la società prepara produzioni originali le cui prime visioni saranno trasmesse simultaneamente in tutto il mondo e, in alcuni casi, in contemporanea nei cinema.

Non tutti però sono convinti che la strategia sia giusta: non a caso, le azioni di Netflix hanno perso il 2,2% lunedì. A qualcuno sembra poco sensato restringere il catalogo quando la concorrenza si intensifica, dai rivali del video streaming come Hulu ai canali come Hbo fino al colosso Apple che, secondo alcuni rumors, lancerà la prossima settimana un nuovo set-top box a 200 dollari e quindi un suo servizio Tv.

Secondo il Washington Post, Netflix rischia di indebolirsi mentre si rafforzano Hulu, che ha sia contenuti originali sia l’accordo appena siglato con Epix, e anche Amazon Prime Instant Video, che pure può distribuire i film di Epix. Gli utenti americani potrebbero chiedersi se l’abbonamento – per quanto esiguo – che pagano a Netflix continui ad essere giustificato, senza contare che per chi desidera vedere i film più nuovi (dei grandi studios) esiste anche la possibilità di “affittarli” o “comprarli” singolarmente dai negozi online come Apple iTunes, Google Play, Microsoft, Vudu e ancora Amazon Instant Video; quasi nessuno di questi servizi richiede l’abbonamento. In ogni caso, gli abbonamenti si possono chiudere e riaprire facilmente, molto più che con le pay-Tv tradizionali: il rischio della perdita di clienti a favore della concorrenza è altissimo. Per questo il mercato per ora boccia la virata di Netflix verso un catalogo senz’altro originale ma con meno titoli “blockbuster”.

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